Alex Wurz, oggi l’ultima gara di una luminosa carriera

Alex Wurz Mixed Interview Zone - 6 Hours of Bahrain at Bahrain International Circuit - Sakhir - Bahrain Mixed Interview Zone - 6 Hours of Bahrain at Bahrain International Circuit - Sakhir - BahrainAlexander Wurz corre oggi l’ultima gara della sua lunghissima carriera, tra l’affetto ed i messaggi di saluto di compagni ed avversari che gli stanno tributando testimonianze di affetto non comuni nel mondo del motorsport.

Austriaco, 42 anni da compiere a febbraio, Wurz ha iniziato da giovane a cimentarsi nello sport agonistico su ruote, senza però fare affidamento su alcun motore, dato che si è aggiudicato i campionati mondiali di BMX nel 1986.

Passato alle corse in auto, ha percorso la gavetta tradizionale per i piloti della sua epoca, impegnandosi nei kart e nele formule minori, vincendo nel 1992 il campionato Formula Ford europeo, austriaco e tedesco.

Dopo 3 anni in Formula 3, la grande occasione giunge nel 1996, ed Alexander Wurz non se la lasciò sfuggire. Chiamato dal team Joest, che all’epoca lo schierava nel DTM, a correre la 24 Ore di Le Mans, l’austriaco condusse alla vittoria la Porsche WSC-95, diventando così il più giovane pilota ad aggiudicarsi il trofeo, record che rimane ancora oggi imbattuto.

La vittoria a Le Mans gli portò grande visibilità mediatica, e la Benetton decise di metterlo sotto contratto per correre in Formula 1. Dopo aver iniziato la stagione 1997 come collaudatore, Wurz sostituì Berger, infortunato, in alcune gare, chiudendo sul podio il Gp di Gran Bretagna. Con la scuderia di Flavio Briatore Wurz ha disputato i 3 campionati del mondo successivi, conquistando il miglior piazzamento in classifica nel 1998 quando finì ottavo.

Nel 2001, non trovando un sedile ufficiale in F1, Alex scelse di accettare il ruolo di collaudatore per la McLaren: il rapporto durò per ben 5 anni, nei quali Wurz ebbe modo di correre alcuni GP, chiudendo sul podio il Gran Premio di San Marino 2005 (sebbene non ebbe la gioia di partecipare ai festeggiamenti, dato che il risultato maturò nel dopo gara in virtù della squalifica di Jenson Button).

Nel 2006 Wurz passò alla Williams, sempre come collaudatore. L’anno successivo ebbe di nuovo l’opportunità di disputare il Mondiale sempre con Williams, al fianco del giovane Nico Rosberg, che si dimostrò quasi sempre più veloce di lui.

Tornò quindi a ricoprire il ruolo di collaudatore per due anni nel team Honda, che nel 2009 venne acquistato da Ross Brawn. Con il neonato team Brawn Gp, Wurz si è tolto la soddisfazione di vincere un Campionato del Mondo costruttori di Formula Uno, sebbene soltanto come terzo pilota.

Riprendendo la strada abbandonata nel 1996, Alex Wurz decise quindi di tornare alle gare Endurance, messo sotto contratto dalla squadra ufficiale Peugeot che in quegli anni stava portando all’esordio un motore diesel nelle gare. La 24 Ore di Le Mans sorrise di nuovo al pilota austriaco nel 2009, quando Wurz insieme a Marc Gené e David Brabham conquistò la vittoria nella celebre corsa francese al volante della Peugeot 908 HDi FAP. Nel 2012 Wurz è stato poi la prima scelta di Toyota per l’ingresso in grande stile della Casa giapponese nel WEC, ed ancora oggi il Direttore Tecnico Toyota Pascal Vasselon riconosce i grandi meriti di Alex: “E’ una persona straordinaria per un team, non è soltanto pilota capace e dotato di grande esperienza, ma sa essere un comunicatore e un forte collante per la squadra.” Opinione condivisa da compagni di squadra ed avversari, che già rimpiangono un po’ la sua futura assenza dalle gare. Dice Lucas Di Grassi: “spero tanto di rivederlo presto nei paddock delle nostre gare, perché ha ancora tanto da fare e da dare per il motorsport”.

“Sono stato tremendamente fortunato nella mia vita, specialmente per aver potuto esser parte di diversi progetti incredibili” ha detto Wurz parlando della sua ultima corsa. “Sto cercando in ogni modo di considerare la corsa di oggi come un evento normale, ma nell’inconscio sento che non sarà così. Ci sono già stati momenti, in questo week end, in cui all’improvviso il team e i colleghi mi hanno applaudito: è stato davvero emozionante, e credetemi che non è una sensazione consueta per me”. (EN)

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