Il circuito di Kyalami comprato all’asta dalla Porsche

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Lo storico circuito di Kyalami, in Sudafrica, è stato venduto oggi all’asta per 14,5 milioni di euro, ed è stato acquistato dalla Porsche tramite la sua succursale del posto.

All’incanto, che si è tenuto nonostante l’opposizione di alcune persone che ritenevano di vantare dei diritti di prelazione sulla proprietà del circuito, hanno preso parte pochi offerenti (7 in tutto), ed il prezzo finale non si è così discostato molto dalla base d’asta (la vendita è stata conclusa a 205 milioni di rand sudafricani, appena il 2.5% in più della base di partenza); l’asta è durata in tutto meno di due minuti.

Il terreno di 72 acri, su cui nel 1962 venne creato il circuito di Kyalami (che in lingua zulu vuol dire “a casa mia”), in realtà è di modesto valore commerciale, e questo spiega la mancanza di offerenti. Ciò nonostante, dal punto di vista sportivo e storico Kyalami porta con sé un ricco bagaglio di ricordi, legati soprattutto all’attività della Formula Uno che qui disputò uno dei Gran Premi del Mondiale dal 1967 al 1985, quando la gara venne tolta dal calendario come gesto di boicottaggio contro l’apartheid. Pochi anni dopo, per celebrare la liberazione di Nelson Mandela venne nuovamente inserita la corsa di Kyalami nel Mondiale, che si disputò nel 1992 e nel 1993 (con le vittorie rispettivamente di Mansell e di Prost, in entrambi i casi su Williams) prima di scomparire definitivamente a causa del fallimento della società organizzatrice. Ultimamente, sul circuito sudafricano si è corso ancora con le moto, e la Superbike ha portato a Kyalami il 6° round del Campionato 2010.

Adesso, l’acquisto del circuito da parte della Porsche mette Kyalami al riparo da eventuali speculazioni edilizie che avrebbero potuto portare alla scomparsa della celebre pista: il timore più grande degli sportivi, in effetti, era che qualche magnate della zona puntasse ad aggiudicarsi il terreno per poi smantellare il circuito e rimpiazzarlo con costruzioni di vario genere. La speranza di molti è che la casa tedesca abbia fatto l’investimento con l’idea di sviluppare l’impianto per portarlo a nuova vita, con l’intento di ospitare di nuovo competizioni di livello mondiale sul veloce tracciato di 4260 metri in terra sudafricana.

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