Gigi Villoresi, leggendario pilota, in scena a Milano Museo della Scienza

In Automobilismo, News, News motoristiche

A tutto gas e senza freni” Gigi Villoresi sul palco.

Uno spettacolo teatrale di Davide da Fidel dedicato al leggendario pilota 
 delle Mille Miglia, tra Maserati, Ferrari e Lancia

Domenica 18 maggio 2025 h. 17, Milano

Auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci

L’avventurosa storia di Gigi Villoresi attraversa il Novecento, tra grandi amori, la passione per i motori e una guerra mondiale.

Il leggendario pilota (Milano 1909 – Modena 1997) entrato nel mito delle Mille Miglia, tra Maserati, Ferrari e Lancia – uomo gentile e buono, una vita segnata da successi e delusioni, una carriera tra alti e bassi e un finale in solitudine – è protagonista di uno spettacolo teatrale che, domenica 18 maggio, alle h. 17, andrà in scena all’Autitorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, in via San Vittore 21, a Milano.

Lo spettacolo è tratto dal romanzo storico “A tutto gas e senza freni” (Ed. Minerva) scritto da Valerio Villoresi, discendente diretto di Gigi. Così la figura del pilota ora sale agli onori di un palcoscenico di prestigio con un monologo di (e con) Davide Da Fidel attore e regista, appassionato di storia e di motori.

L’attore s’ispira al romanzo e mette in scena, con un piglio rispettoso e amorevole da biografo, la storia avvincente di un campione degli anni 30-40.

Della sua storia – racconta Da Fidel – mi interessavano i successi, sì, ma anche la sua parabola discendente, con un destino ingrato e tanti angeli custodi che alla fine lo hanno salvato.”

Lo spettacolo dà voce e suono agli entusiasmi e ai motori delle auto pilotate da Gigi, al suo amore per Lina, alla competizione fraterna con Emilio, alle gloriose vittorie sulle strade della Mille Miglia e alle delusioni della Formula Uno fino a quando, anziano e costretto su una sedia a rotelle che gli ha regalato Schumacher, corre con la sua carrozzina per le strade intorno alla casa di riposo a Modena, ospite di Don Sergio Mantovani, “il parroco della Formula 1” detto “Il Ruspa”, che gli ha permesso di affrontare l’ultima parte della sua vita con quella dignità che il suo scarso patrimonio non gli avrebbe concesso.

Nato in una agiata famiglia milanese, Gigi e il fratello Emilio si innamorano della prima auto, una Reo acquistata dal padre che distrugge contro un palo perché non sa guidare. È la scintilla della rivalsa che accende la passione e Gigi inizia le prime gare con la Fiat Balilla, esordendo nel 1935 nella sua prima Mille Miglia (copilota il fratello Emilio). Sarà poi la volta della Maserati con la quale corre in tutto il mondo, ormai pilota affermato. Emilio invece corre con l’Alfa Romeo di Enzo Ferrari e nel 1939 muore durante le prove a Monza. Per Gigi è un dolore immenso, ma va avanti. Una carriera costellata di successi, la Targa Florio, i vari campionati (due volte campione italiano), la Formula uno con la Ferrari, anche se non riesce mai a vincere un Gran Premio, Indianapolis, le gare in Argentina (Gigi è molto noto in America

Latina), i rally, collezionando 68 vittorie.

Il 29 aprile 1951 Gigi Villoresi vince la 18esima edizione della Mille Miglia, la sua più grande e sofferta vittoria, il coronamento di un sogno. A 42 anni, dopo un giorno di pioggia battente, un incidente vicino a Ferrara, con la sua Ferrari 340 America Berlinetta Vignale tutta acciaccata, Villoresi taglia il traguardo per primo.

La XVIII Mille Miglia fu la mia più grande e sofferta vittoria, il coronamento di un sogno di carriera – disse a ll’epoca Gigi Villoresi – Da giovane, il mio desiderio era essere un pilota. Ce l’avevo fatta, avevo vinto in Italia, allestero e ora, con lapparire di nuove tecnologie e piloti agguerriti, mi sentivo soddisfatto del mio percorso. Il mondo delle corse mi aveva dato tanto, e mi aveva tolto tanto, per mi aveva reso felice.”

E poi gli ultimi rally, con il trionfo finale ad Atene nel ’58 su Lancia Aurelia GT. Non sono mancati gli insuccessi sul finale di una vita vissuta come aveva sempre desiderato, con tanti sogni realizzati, tante donne amate, tante soddisfazioni e qualche delusione.

Ma Gigi – racconta Davide Da Fidel – non è quel campione irraggiungibile e quasi divino come lo sono stati altri, anzi. Se ci si avvicina alla sua storia, la sua bontà tocca i cuori anche ora, la sua simpatica follia di pilota si fonde con il suo destino, un uomo semplice, tenero e tenace. Un uomo daltri tempi, a tutto gas, e senza fre-

ni”.

Domenica 18 maggio 2025 h. 17, Milano

Auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci

Biglietti 15€ (ridotti € 10) acquistabili online

Per accrediti giornalisti inviare una mail a: eventi@bcentric.it (tel. 351 8882920)

L’attore

Davide Da Fidel

Davide Tagliabue, noto con il nome d’arte di Davide Da Fidel, 43 anni, attore di prosa, appassionato di storia e di motori. Diplomato a Milano presso la Scuola di teatro Arsenale, insegna scultura di maschere nelle scuole e, da non molto, prova a fare il videomaker. “Ho un debole per le storie dimenticate o quasi”, dice Davide. ‘La Strada delle 52 Gallerie’, la ‘Cengia Martini!e Achille Varzi’, per dirne alcune. “Libri e archivi sono il mio territorio di caccia preferito, ma anche le testimonianze dirette e le voci di paese”.

L’autore del romanzo

Valerio Villoresi

Dottore commercialista, con una forte passione per l’arte e la cultura che coltiva con spiccato senso del mecenatismo, continuando in questo una lunga tradizione di famiglia. E’ presidente dell’Associazione di promozione sociale “Ville, Dimore e Corti Lombarde” e ha creato la Fondazione Dario Mellone che si occupa della valorizzazione del patrimonio artistico di Dario Mellone, illustratore del Corriere della Sera le cui opere sono ospitate nel Museo omonimo a Villa Rescalli-Villoresi a Busto Garolfo.

Oltre ad aver scritto numerosi libri inerenti alla sua materia professionale, ha curato la quadrilogia sull’antenata Emilia Villoresi. Il suo ultimo romanzo, “Il mormorio del mare” racconta la vita e le opere dell’antenato Eugenio Villoresi, che progett l’omonimo canale.

Il pilota

Gigi Villoresi (Milano, 16 maggio 1909 – Modena, 24 agosto 1997)

Nipote di Eugenio Villoresi, l’ingegnere che progett il canale Villoresi, figlio di

Esther e Gaetano, già campione d’Italia assoluto (per due volte, nel 1935 e nel 1938) e due volte vincitore della Targa Florio (nel 1939 e nel 1940) nel 1950 passa alla Ferrari (dove corre con Ascari) in contemporanea con la nascita della Formula 1. Entra nella storia con il suo primo grande successo, la XVIII Mille Miglia il 29 aprile 1951 pilotando una Ferrari 340 America Berlinetta Vignale. Sempre nel 1951 partecipa con la Ferrari 375 F1 al campionato di Formula 1 arrivando tre volte al terzo posto (Belgio, Francia e Gran Bretagna). Nel 1954 inizia per il campione una nuova avventura con la Lancia D50 fino all’incidente in cui muore l’amico e collega Ascari. L’ultima vittoria è al volante di una Lancia Aurelia GT nel 1958 al Rally dell’Acropoli. Dagli esordi durante il Ventennio all’acquisto della Fiat Balilla Spider Sport col fratello Emilio (di quattro anni più giovane) al tragico Gran Premio d’Italia del 1933, dalla rivalità con Giuseppe Farina al sogno realizzato di partecipare alla Mille Miglia, dall’incontro col mito Tazio Nuvolari alla vittoria della Targa Florio, fino al Rally dell’Acropoli in Grecia: una vita agonistica fatta di grandi successi, ma che dopo il ritiro gli ha riservato non poche amarezze.

You may also read!

MXGP of Spain

MXGP of Spain • Jeremy Seewer quinto in gara due con la Desmo450 MX • I piloti dell’Aruba.it - Ducati Factory

Read More...

Faggioli firma il 54° Trofeo Valcamonica

Faggioli firma il 54° Trofeo Valcamonica Il fiorentino mette il suo quinto sigillo alla gara organizzata dall’AC Brescia che ha

Read More...

Secondo posto per Marc Márquez ed il Ducati Lenovo Team

Secondo posto per Marc Márquez ed il Ducati Lenovo Team sotto la pioggia battente di Le Mans. Bagnaia è

Read More...

Mobile Sliding Menu