Righetti Ridolfi, azienda leader nel mondo della produzione di componenti per il kart, ha deciso di puntare su due Team per il ritorno alle gare di Gold Kart, uno dei suoi marchi di punta. Per sviluppare i prodotti, ma, soprattutto, per vincere.

In Karting

QUANDO IL KART È D’ORO

Righetti Ridolfi, azienda leader nel mondo della produzione di componenti per il kart, ha deciso di puntare su due Team per il ritorno alle gare di Gold Kart, uno dei suoi marchi di punta. Per sviluppare i prodotti, ma, soprattutto, per vincere. Per il momento a livello nazionale ma, presto, per conquistare il Mondo.

Quando c’è la volontà di ritornare a correre in pista, la prima cosa da fare è cercare le persone giuste. La Righetti Ridolfi ha voluto rilanciare in pista il marchio Gold Kart. E, per farlo, si è accorta che le persone migliori alle quali si poteva affidare, ce le aveva in casa (o erano passate da lì qualche anno prima). Così è successo che, in poco tempo, si sono venuti a creare due Team: quello, già collaudato, gestito da Roberto Taglienti (con l’aiuto della sua famiglia) e quello, tutto nuovo, partito dall’entusiasmo di due tecnici che da diversi anni lavorano con l’azienda veneta.

GOLD KART E TAGLIENTI

La storia della famiglia Taglienti si è intrecciata spesso con quella della Righetti Ridolfi. Il Taglienti Kart Team nasce nel 1982, in provincia di Frosinone. Già allora Roberto vendeva prodotti dell’azienda veneta e li utilizzava in pista per i suoi kart. Il passo successivo è stato fatto nel 1992: Righetti Ridolfi vuole un reparto corse Gold Kart e Roberto diventa uno dei motoristi del Team ufficiale (che, nel 1996, con Giuseppe Palmieri e nel 1997 con Sauro Cesetti raccoglierà rispettivamente un secondo e un terzo posto nel Campionato del Mondo 125 Formula FC). Lo scorso anno, più o meno nel mese di giugno, è successa la stessa cosa.

Perché, dice Giampaolo Righetti, responsabile dell’Amministrazione del Gruppo: “Roberto è una delle persone più serie che io conosca nel mondo del kart”. Così, dopo una prima mezza stagione, peraltro iniziata con l’utilizzo di materiale Mac Minarelli, altro marchio del gruppo veneto, è partita quest’anno l’avventura con il Team ufficiale Gold Kart: “Giampaolo mi ha chiamato”, dice Roberto Taglienti, Team Manager, “e non ho avuto dubbi sul fatto che volesse affrontare questa avventura in una certa maniera”. E, infatti, i risultati non sono mancati.

Come quello che sta conseguendo Luigi Musio in KZ2: ora è terzo nella classifica generale dell’Open Masters. Ma l’ambizione del Team va oltre la lotta per la conquista dell’Open. C’è la volontà di cercare anche un altro pilota per puntare dritto alla Coppa del Mondo KZ1 che si correrà a Sarno (SA) in settembre. Perché se è vero che Roberto Taglienti, con il suo Team, sta facendo un ottimo lavoro di sviluppo dei prodotti Gold Kart fornendo indicazioni preziose per gli ingegneri della Gold Kart, è vero anche che quando Righetti Ridolfi decide di scendere in pista, lo si fa perché vuole vincere. Con tutti i mezzi e l’entusiasmo possibile.

GOLD KART E DYNAMIX

Ed entusiasmo è anche la parola chiave che ha spinto Giampaolo Righetti a investire su un altro Team e su Luca Giacomazzi, 35 anni, e Luca Gaburro, 31. Due giovani che lavorano in Righetti Ridolfi durante la settimana e che, poi nel weekend, cominciano ad occuparsi del Team Dynamix Motorsport. Andavano in pista senza avere un Team fino all’inizio di quest’anno poi, vista la passione, la competenza e l’entusiasmo dei due ragazzi, la Righetti Ridolfi ha puntato su di loro. Luca Giacomazzi è il Team Manager, Luca Gaburro è più telaista e meccanico. Per ora loro sono la squadra. E alla guida? Il tedesco Claudio Mack che ha partecipato all’ultima prova dell’Open Masters e che sta dando battaglia nel Trofeo 4 tempi come nell’ultima tappa della Nordest Cup, corsa sulla pista di Ala di Trento, dove ha chiuso secondo in gara 1 e primo in gara 2. Risultati ma anche progetti. “C’è la volontà di ampliare il Team”, dice Giampaolo Righetti, “perché abbiamo la volontà di partecipare al Mondiale Rok e alla Monaco Cup”. Insomma, lavori in corso, ma con tanta voglia di arrivare. “Poi”, aggiunge Luca Giacomazzi, “è un vantaggio correre in pista con dei materiali che ritroviamo durante la settimana in azienda e che riusciamo a sviluppare al meglio…”. Dalla pratica alla teoria. O, meglio, dalla pista alla teoria.  

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