Indimenticabile il colpo d’occhio nell’anfiteatro del Prato della Valle, a Padova.
Il 7 giugno, alle 9.15, cinquantotto equipaggi su fuoristrada Daihatsu, in gran parte Terios, brillano all’ombra della Basilica di S. Giustina. Silver, Titanium, Rosso, Blu; ci sono tutte le livree e non manca il bianco di un Rocky d’epoca: la sua data di nascita recita 1986, ed è il 4×4 più “vintage” dell’intero raduno.
Scandite dall’impeccabile organizzazione della Federazione Italiana Fuoristrada, le partenze si susseguono ogni minuto. Armati di road book, i piloti esperti o novizi affrontano il percorso di 62 km, con tratti di sterrato e passaggi più tecnici, in scenari sempre diversi, nel verde dei Colli Euganei. C’è spazio per la cultura, con l’attraversamento di Arquà Petrarca, il paese dove il poeta trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Oppure percorrere, sicure, i tornanti che portano all’ultimo appuntamento, il pranzo conviviale dove si assaggiano piatti tipici come il pollo in saòr e i bigoli col musso o con il tastasale. È il momento del congedo. Si premiano l’equipaggio femminile, chi viene da più lontano, il gruppo più numeroso, la proprietaria del Feroza che ha partecipato a tutti i raduni. E infine, la più giovane di tutti. Il suo nome sembra il commento all’intera giornata: la bambina ha quattro anni e si chiama Azzurra.