TRIONFO CON NUOVO RECORD ALLA SALITA DELLO SPINO PER STEFANO PERONI SU MARTINI MK 32

TRIONFO CON NUOVO RECORD ALLA SALITA DELLO SPINO PER STEFANO PERONI SU MARTINI MK 32. IL PADRE, GIULIANO, VINCE IL II RAGGRUPPAMENTO E IL FRATELLO STEFANO SI IMPONE FRA LE MODERNE AL SEGUITO. ANCORA SFORTUNATO IL PILOTA LOCALE ENNIO BRAGAGNI CAPACCINI, CHE SI GIRA IN GARA 2 E VEDE SFUMARE DI NUOVO IL PODIO IN ASSOLUTO

PIEVE SANTO STEFANO – Fantastica tripletta (con anche il nuovo record) per la famiglia Peroni nell’edizione 2018 dello Spino, la 9° della Cronoscalata storica e la 46esima di sempre. Stefano, già trionfatore nel 2017 con l’Osella Pa 8 (era stato primo fra le storiche anche nel 2015, quando però non avevano alcuna validità), concede il bis al volante della Martini Mk 32 e stabilisce anche il nuovo primato fra le storiche sui 6 chilometri del tracciato: 2’54”42, alla media di 123,8 chilometri. Suo, adesso, anche il record a livello di somma dei tempi: con il 2’55”15 di gara 2 arriva infatti a 5’49”57 e ritocca il 5’51”52 dello scorso anno, che già gli apparteneva. Sugli scudi, dunque, il 46enne conduttore di Sesto Fiorentino, mentre il fratello più giovane, Fabrizio (35 anni) si è aggiudicato l’assoluto fra le vetture moderne al seguito e il padre dei due, il 71enne Giuliano (che qui è di casa dagli anni ’70), porta a casa il primo posto nel II Raggruppamento con assieme il terzo miglior responso in assoluto fra i conduttori delle storiche. Fra i due Peroni, si è inserito Walter Marelli, leader del IV Raggruppamento, mentre è stata una domenica a dir poco sfortunata per i “driver” di Pieve Santo Stefano, a cominciare ancora una volta da Ennio Bragagni Capaccini (alla fine terzo di raggruppamento), che sembrava destinato a salire in uno dei gradini dell’ipotetico podio generale. Questo appuntamento, il quarto del Campionato Italiano di Velocità in Salita Auto Storiche – ma con valenza anche per il Trofeo Toscano di Velocità in Montagna e per lo Challenge Salita Piloti Auto Storiche – ha registrato al via 120 concorrenti, più i 37 per le auto moderne al seguito, con la solita perfetta organizzazione da parte della Pro Spino Team. Vediamo nel dettaglio cosa è avvenuto nei singoli raggruppamenti.

Stefano Peroni ha ovviamente primeggiato fra le monoposto (V Raggruppamento), dando peraltro spettacolo anche con qualche derapata. “Che dire? Che meglio di così non sarebbe potuta andare – ha sottolineato un raggiante Stefano Peroni – e che, una volta risolti i problemi di assetto, l’auto ora funziona a puntino. In gara 1 ho raggiunto l’obiettivo del record, in gara 2 non ho esagerato”. Per il secondo posto è stata questione in famiglia fra Matteo Aralla su Formula Renault Europe e il figlio Emanuele su Dallara F 390, che si sono scambiati il piazzamento nelle due gare. Nel computo totale, Emanuele ha avuto la meglio per 1”47 su Matteo; più che onorevole il comportamento di Chiara Polledro, classificatasi quinta su Formula Abarth.

L’esito di gara 1 prometteva “scintille” nel IV Raggruppamento fra Walter Marelli su Osella Pa 9/90 e il beniamino locale Ennio Bragagni Capaccini su Re.Bo.: appena 93 centesimi di secondo in favore del milanese (3’02”45 contro 3’03”38), con il pievano (al volante di una Sport Nazionale) autore di una prova all’insegna della massima linearità. Nella seconda salita, Marelli è stato costante (3’02”68), mentre Bragagni Capaccini ha commesso un errore nello scalare la marcia all’Acquaiola e si è girato, urtando con l’anteriore e il posteriore sinistro. E’ poi ripartito, impiegando oltre un minuto in più e finendo con il perdere anche il secondo posto nella somma dei tempi in favore di Sandro Zucchi su Lucchini Sn85. “Dopo il contatto – ha spiegato Bragagni Capaccini – ho proseguito con prudenza, perché non sapevo se vi fossero problemi alla gomma e anche alla macchina. Peccato, è la terza volta di fila che qui non ne va dritta una”. Bragagni Capaccini è allora terzo, davanti alla Peugeot 205 Rally di Gianluca Paloschi, primo fra le turismo e alla Renault 5 Gt Turbo di Roberto Brenti, che bagna la sua 37esima partecipazione allo Spino con il primo posto di classe numero 22. La stessa classe nella quale Nicola Veri, anche lui su Renault 5, regala uno dei pochi sorrisi ai piloti di casa e dove è mancato il favorito Marco Ulivi, alle prese fin dal sabato con problemi tecnici alla sua R5 e praticamente fuori dai giochi con tempi altissimi. “Lo ripeto: un percorso bello e difficile – ha dichiarato il vincitore, Walter Marelli – con l’asfalto più allentato in gara 2 e quindi con problemi di aderenza, ma sono soddisfatto”.

Piccolo colpo di scena nel III Raggruppamento: il milanese Andrea Fiume, all’esordio allo Spino su Osella Pa 8/9, vince nettamente gara 1 in 3’17”09, poi in gara 2 alza di oltre 6” (3’23”50) e viene preceduto dalla Porsche 911 Sc di Giuseppe Gallusi che, ripetendo la performance della mattina con un lieve peggioramento (da 3’22”56 a 3’22”86), è riuscito a sopravanzarlo di 64 centesimi. La classifica per somma di tempi assegna l’assoluto a Fiume, ma nel conteggio dei punti il bilancio fra i due è in parità. “Un calo di concentrazione, dovuto forse al caldo – ha detto Fiume – che si è manifestato nella parte altra del tracciato, quella più veloce. Gallusi ha invece continuato a tener giù l’acceleratore e alla fine l’ha spuntata. Con la massima serenità, ribadisco che questa è una gara bella e ottimamente organizzata e io mi sono divertito, portando a casa l’assoluto del mio raggruppamento”. Ottimo terzo posto per Salvatore Asta su Bmw 2002 Ti e altrettanto rimarchevole quarta piazza per Fernando Morselli su Volkswagen Golf 16V, mentre Lorenzo Cocchi (sempre su Golf) alza il tempo in gara 2 e scende dal quinto posto assoluto, che va ad appannaggio di Gabriele Tramonti su Fiat Ritmo 75.

Papà Giuliano Peroni è il dominatore del II Raggruppamento con l’Osella Pa 3: al 3’09”38 della mattina aggiunge il 3’10”20 del pomeriggio in una gara 2 condizionata, per i migliori, dall’incidente capitato alla Mg B Gt di Giancarlo Macrelli nella parte finale del tracciato, quasi all’uscita del bosco. Giuliano Palmieri su De Tomaso Pantera, ottimo in gara 1 con il suo 3’26”30, peggiora quindi di quasi 9” la sua prestazione in gara 2, facendosi sopravanzare dall’Alfa Romeo Gtam di Lucio Gigliotti (secondo assoluto in gara 2), ma nei confronti di quest’ultimo Palmieri mantiene la piazza d’onore nella classifica per somma di tempi. Tutto questo, in parte, anche per il forfait di Ildebrando Motti su Porsche Carrera Rs: era terzo di raggruppamento in gara 1 a 3’49” da Palmieri e nel pomeriggio non si è presentato sulla linea di partenza, a causa di una piccola perdita di olio dovuta al tappo del bulbo. Per il quarto e quinto posto, la somma dei tempi dà ragione alla Porsche Carrera Rs di Matteo Adragna, che però in gara 2 è stato preceduto per 65 centesimi da Alessandro Maraldi su Porsche 924. Interessante la sfida nella nutrita classe 700 fra le Fiat Giannini fra Andrea Pezzani e Riccardo Da Frassini, con quest’ultimo che ha avuto la meglio in entrambe le salite.

Nel I Raggruppamento, vittoria di larga misura per Tiberio Nocentini con la sua Chevron B19, peraltro costante nelle performance: 3’23”52 in gara 1 e 3’23”36 in gara 2, tempi a loro volta inferiori a quelli fatti registrare lo scorso anno. Alle sue spalle, Antonio Di Fazio su Nsu Brixner precede Angelo De Angelis al volante della Nerus Silhouette. Oltre 4” di margine fra i due dopo la prima salita, che De Angelis ha ridotto a poco più di 2 nella seconda. Quarta piazza per la Jaguar E Type di Vittorio Mandelli, che in qualche tratto ha avuto il suo da fare per tenere sotto controllo la vettura.

Fabrizio Peroni, fratello più giovane di Stefano (35 anni) si è imposto fra le moderne al seguito, risolvendo nella serata di sabato il problema al cambio sopraggiunto dopo le prove ufficiali. Con la sua Osella Pa 20/S, è stato l’unico a scendere sotto il muro dei 3 minuti con due salite praticamente in fotocopia: 2’57”09 la prima, 2’57”22 la seconda (tempo aggregato 5’54”31) e in un ipotetico conteggio globale si piazza alle spalle del fratello Stefano. Secondo posto assoluto per un pilota locale, Michele Bertelli di Sansepolcro, alla prima stagione con l’Osella Pa 21 nella classe 1000 della E2-SC; di tutto riguardo i suoi tempi: 3’03”36 e 3’04”43, che gli hanno permesso di sopravanzare il diretto avversario e amico Romano Fortunati, sempre sull’Osellina, secondo di classe e quarto assoluto. Fra i due, si è inserito Riccardo Ala con la Sighinolfi Bmw 3000. Quinto assoluto, il veterano Stanislao Bielanski su Lucchini P1/98. Nella gara 1 delle moderne si è concentrata la malasorte per i piloti di Pieve Santo Stefano: Icaro Camaiti su Renault Clio è uscito nella zona di Fontandrone, mentre Daniele Giannini – in “pole” fra le Gloria della E2-SS – ha dovuto abbandonare all’uscita della “esse” dell’Acquaiola: nel riaprire con l’acceleratore, l’auto gli si è girata e ha sbattuto contro il guard-rail, mentre Mauro Polcri (sempre su Gloria) si è dovuto ritirare per problemi alla pompa della benzina. Così, la palma del migliore fra i locali è andata a Michele Gregori, secondo nella classe 1000 della E2-SS con la Gloria B5 10Y. Un altro corridore di lungo corso allo Spino, Mario Tacchini su Mini John Cooper Works, ha infine dominato nella Racing Start.

Grande l’afflusso di pubblico, soprattutto sui punti più spettacolari del tracciato. Il resto l’ha fatto la splendida giornata di sole, calda ma non afosa.

Le classifiche

9° Cronoscalata storica dello Spino

(Civsa 2018)

I Raggruppamento

II Raggruppamento

III RAGGRUPPAMENTO

IV Raggruppamento

V Raggruppamento

Primi cinque tempi assoluti fra le storiche

46esima Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino

(vetture moderne al seguito)

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