Lo storico marchio torinese, dopo decenni, ritorna sul palcoscenico internazionale con prodotti innovativi e di lusso, ammiccando ai valori del passato.
SPA è uno dei primi marchi automobilistici a comparire nello scenario mondiale all’inizio del secolo scorso e oggi, grazie alla volontà di due giovani imprenditori, mira al recupero dei valori e dello spirito pionieristico che contraddistinsero lo sviluppo del veicolo nella storia.
La Nuova Società Piemontese Automobili S.r.l. interpreta lo stile e l’artigianato italiani seguendo nuovi criteri di lusso, legati all’aspetto qualitativo del prodotto.
Nel gennaio 2014, un gruppo di giovani imprenditori decide di rilevare il marchio SPA e imprimere la loro esperienza e le loro risorse per la rinascita di questa gloriosa casa automobilistica italiana e torinese. Attraverso la sinergia delle rispettive competenze e capacità, si pongono come obiettivo quello di reinterpretare il linguaggio storico in chiave contemporanea, sia sotto l’aspetto del marchio che quello della mobilità
Il primo evento con cui la Nuova SPA si è presentata al pubblico è stato in occasione della 72° Esposizione Mondiale del Motociclismo di Milano – EICMA a novembre 2014, in occasione del quale è stata presentata al pubblico una show-bike elettrica, il Bicicletto, ottenendo il titolo di miglior oggetto di design.
La Nuova SPA crede fortemente nella vocazione territoriale piemontese, nelle sue maestranze e produzioni artigiane e manifatturiere. Per questo motivo, i suoi valori, obiettivi e sfide coinvolgono in primo piano la Città che l’ha vista nascere nei primi del ‘900 e che ancora conserva all’interno del suo territorio le testimonianze della sua storia e del suo operato, che oggi è il palcoscenico della sua rinascita e che in futuro sarà il contesto della sua crescita. La Società Piemontese Automobili, a tale proposito, è riuscita attualmente a coinvolgere, attraverso accordi di partnership, molte realtà produttive locali per la realizzazione dei suoi progetti e, laddove la domanda non poteva essere soddisfatta sul territorio, sono state contattate solo aziende nazionali per portare alta la bandiera della qualità e del saper fare italiani. Questo ha permesso di creare una rete di imprese che credono non solo nella nostra azienda ma anche nell’innovazione di prodotto e nello scambio di know-how come elementi chiave per uscire da un momento di crisi economica profonda e incrementare l’indotto locale.
Il marchio è orientato alla realizzazione di veicoli unici di alta gamma, principalmente ibridi e/o elettrici, capaci di soddisfare il desiderio anche solo di un singolo cliente; mezzi innovativi e dai contenuti di pregio che elevino il concetto di “elettrico” ad un mercato medio-alto di settore, fino ad oggi precluso a tali tecnologie.
Il Bicicletto®
Il Bicicletto® è un mezzo elettrico dal design innovativo, che definisce un nuovo concetto di mobilità al confine tra il motociclo e il biciclo a pedali.
Il design, curato nei minimi dettagli, si ispira alle motociclette d‘epoca (café racer) di cui riprende linee e stilemi reinterpretandoli in modo contemporaneo e conferendo così un carattere unico e distintivo dal gusto un po’ retrò.
Il faro diviene il dettaglio simbolo del Bicicletto® quale reinterpretazione degli antichi fanali in cui lo stemma della casa produttrice, posto al centro, era simbolo di pregio e di qualità. Nel Bicicletto® il logo SPA è posto in posizione arretrata rispetto al faro. Quest’ultimo essendo “vuoto” consente l’enfatizzazione del marchio che è circondato da una vera e propria corona di luce. Il logo SPA è realizzato in argento e permette attraverso il solo sfioramento l’accensione del faro.
La sella, atipica per una’e-bike tradizionale, si ispira alle sedute motociclistiche ed è composta da una scocca in fibra di carbonio contenente i fari posteriori (stop) rivestita in un particolare gel capace di assorbire e ammortizzare urti e scosse.
Il materiali utilizzato per il telaio è di assoluto pregio: la fibra di carbonio. Questo contribuisce ad alleggerire in modo sorprendente il mezzo creando una voluta discordanza tra il peso reale dell’oggetto e quello “visivo” percepito.