Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio Marco Noris, campione italiano Il leader Fabrizio Macchitella vittima di problemi al cambio; il Master Coppa Aci Torino a Noris e Gilardi.

In Velocità su ghiaccio

Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio Marco Noris, campione italiano

Il leader Fabrizio Macchitella vittima di problemi al cambio; il Master Coppa Aci Torino a Noris e Gilardi.

PRAGELATO (TO) – Marco Noris è stato implacabile. Dominatore di Gara-1, dominatore di Gara-2 ha vinto anche il Master Quattro Ruote Motrici Coppa Aci Torino. Ma per assicurarsi il titolo di campione italiano ha dovuto aspettate che il leader di campionato dopo le prime quattro gare, Fabrizio Macchitella, incappasse in una gara no della sua Delta HF. Un problema al cambio ha relegato il torinese in terza posizione di 1° Raggruppamento (quello riservato alle trazioni anteriori Scadute Omologazioni), salutando così i sogni di titolo tricolore. La giornata ha portato alla ribalta un altro giovanissimo protagonista: Davide Caresio, vincitore del Primo Raggruppamento, grazie a due gare perfette, che hanno portato il 19enne canavesano e la sua Citroën Visa nell’Olimpo del Circo Bianco. Successo perentorio di Claudio Gilardi nel Terzo Raggruppamento(Trazioni Anteriori Gruppi A ed N) con la sua Peugeot 106 Gruppo A, che si è permesso il lusso di vincere anche il Master Coppa Aci Torinoriservato alle 2RM. Altrettanto netta la vittoria nel 4° Raggruppamento (Vetture 4 Ruote Motrici) di Matteo Sizano che ha prevalso in entrambe le gare sulla Subaru Impreza Gruppo N gemella di Alex Pregnolato. Infine spartizione dei successi fra Luca Oldini e Augustino Pettenuzzonell’8°Raggruppamento, quello riservato ai prototipi spinti da propulsori motociclistici

1° Raggruppamento (Due Ruote Motrici Omologazioni Scadute) – Sei le vetture al via con Fabrizio Macchitella, Lancia Delta Proto che sembra ripetere la cavalcata dei due appuntamenti precedenti. Nelle qualifiche stacca il miglior giro con 2/10 di vantaggio su Massimo Burchiellaro, mentre Matteo Brunello (altro 19enne proveniente dal Veneto) fa vedere la sua classe occupando la terza piazza. Davide Caresionon sembra particolarmente in palla pagando 1”7 a Macchitella, mentre la Peugeot 205 di Marco Ravinale continua a fare i capricci rallentando ildriver di Cherasco. Tutto prosegue secondo gli standard stabiliti anche nelle batterie. Macchitella vola e sigla la miglior prestazione ottenendo anche il miglior tempo sul giro, davanti a Brunello che scavalca Burchiellaro in leggera difficoltà. Caresio è quinto, mentre Ravinale è costretto ad uscire dal tracciato già al terzo giro. Nella finale di Gara-1 Macchitella parte dalla pole, ma si vede chiaramente che non riesce ad allungare, mentre balza agli occhi la grande performance di Matteo Brunello che avvicina Macchitella. Ma è nelle retrovie che si gioca la partita del successo. Caresio è scatenato e mette immediatamente nel mirino Costa che avvicina a ritmo incalzante. Quando vengono ufficializzate le classifiche c’è stupore nel paddock. Caresio vince con 2”681 su Brunello, seguito da Macchitella, in evidente crisi di cambio, che vede nella defaillance tecnica l’avvisaglia di un titolo italiano che va sfumando. Anche il giro record va a CaresioGara-2 invece è più lineare. Caresio parte al comando ed allunga, anche se non in modo drastico su Brunello, quindi il sofferente Macchitella, poi BurchiellaroCosta, mentre Ravinalenon riesce neppure a prendere il via. E così si conclude con Caresio che vince gara e conferma la sua supremazia siglando nuovamente il giro più veloce.

3° Raggruppamento (Due Ruote Motrici) – Implacabile fin dalle prove, Claudio Gilardi e la sua Peugeot 106 Gruppo A, hanno vinto nettamente il confronto con la meno performante Opel Astra Gruppo N di Andrea Pulvirenti. A questo punto il pilota torinese ha spostato i termini del confronto, lottando a distanza con la Delta di Macchitella protagonista del Primo Raggruppamento, per la leadership velocistica fra leDue Ruote Motrici. In prova Gilardi è stato il più veloce, e solo nella batteria di qualificazione ha dovuto cedere il passo pur segnando il miglior tempo sul giro. “Purtroppo non mi è entrata la marcia nella staccata dell’ultimo tornante. E così sono arrivato lungo, in sbandata perdendo tempo e quei preziosi decimi che mi hanno fatto perdere terreno nei confronti di Macchitella”. Nelle due finali, invece, non c’è stata storia eGilardi è stato indiscutibilmente il migliore delle tutto avanti.

4° Raggruppamento (4 Ruote Motrici di derivazione rallistica) – È il Raggruppamento delle grandi assenzeMarco Noris ha problemi di cambio, Riccardo Lopes non si presenta, mentre Davide Brunet non si è ancora ripreso completamente dalla sua indisposizione e si presenta nel paddock solo come sostenitore di papà Enrico. Resta quindi il duello fra Matteo Sizzano ed Alex Pregnolato con le loro Subaru Impreza.Sizzano detta legge fin dalle prove cronometrate, mentre Pregnolato è ancora alla ricerca della perfetta taratura di assetto e differenziali. E come risultato escono fuori prestazioni altalenanti che non permettono al pilota di Oleggio di insidiare la leadership di Sizzano se non nei primi due giri di Gara-1. Per il resto il Raggruppamento vede in Sizzano il dominatore assoluto.

5° Raggruppamento (Prototipi 4 Ruote Motrici) – È un Marco Noris in formato stellare quello presente nell’ultimo appuntamento delCampionato Italiano. Noris, grazie anche ad una perfetta Mitsubishi Lancer Proto curata da Colombi e con la giusta gommatura, svetta immediatamente fin dalle prove, anche se in qualifica è costretto a fermarsi anzi tempo per un blocco alla pompa benzina. Alle sue spalle si installa immediatamente Lorenzo Saracco, che ritorna alle gare con la Delta bianca dopo tre anni di assenza. Saracco ritrova immediatamente i meccanismi, anche se manca della gommatura giusta. Dietro si qualifica Davide Negri, Subaru Proto, che finalmente trova la via della competitività, quindi Enrico Brunet, Cristiano RubbaPier Paolo Romero. In batteria il discorso non cambia con Noris che abbatte il muro dei40” sul giro, fin dalla tornata con partenza da fermo, precedendo Saracco, Negri, Brunet e lo spettacolare Enrico Tortone troppo spesso appoggiato ai muri esterni della pista. Cominciano i problemi di semiasse per la Punto Proto di Cristiano Rubba e per la Delta di Pier Paolo Romero. Anche in Gara-1 i valori in campo non cambiano. Noris vola sui dossi della pista perfettamente ghiacciata ed allunga drasticamente lasciando poco spazio agli avversari. Saracco dimostra la sua classe cristallina ed è ancora una volta secondo, davanti a NegriBrunet e Tortone. Gabriele Scursatone, con una guida estremamente spettacolare è sesto con la piccola Citroën Visa 4×4 davanti a Mara Capella ed Emilio Zoppetto. Gara finita per Cristiano Rubba che si ferma già al primo giro con la trasmissione ko. In Gara-2 Marco Noris supera sé stesso ed è ancora più veloce, davanti a Negri, che trova le gomme giuste, Saracco che batte sul filo di lana Brunet. Quindi il funambolo Enrico Tortone, poiScursatone, Emilio Zoppetto e Mara Capella. Si ferma prima della partenza Pier Romero con la trasmissione triturata e il motore asmatico.

8° Raggruppamento (prototipi con motorizzazione motociclistica 4WD) – Il confronto fra Luca Oldini e Augustino Pettenuzzo si accende fin dalle prove con un susseguirsi di giri veloci che in qualifica premiano Oldini, grazie ad un inizio sfolgorante seguito dal cedimento della sospensione posteriore sinistra. Seguono Beppe Pozzo e l’eroico Osvaldo Galatini con il suo bassissimo ragno. In batteria prevalePettenuzzo, davanti a Pozzo, in netta progressione al punto da segnare il suo giro più veloce proprio nell’ultima tornata. Quindi Galatini ed Oldiniche riesce a compiere un solo giro buono prima che ceda nuovamente la sospensione. In Gara-1 Oldini è costretto a partire dal fondo schieramento, ma nonostante ciò recupera con forza andando a vincere davanti a Pettenuzzo e Pozzo, quindi Galatini. Spettacolare e ricca di colpi di scena Gara-2 con Oldini che perde terreno nei doppiaggi del pur corretto Galatini e soprattutto di Beppe Pozzo, al punto di rischiare un tamponamento proprio sotto la bandiera a scacchi. Ne approfitta Pettenuzzo che dopo aver battagliato per tutta la gara con Oldini nobilita il suo successo con la tornata più veloce in garaGalatini approfitta della difficile partenza di Pozzo per problemi di cambio, per conquistare la terza piazza dopo uno scambio di sorpassi veramente spettacolari.

MASTER COPPA ACI TORINO – Al termine della giornata di gare, si è svolto il Master-Coppa ACI Torino, secondo la formula della sfida in bagarre. Per stabilire la griglia di partenza fra le quattro ruote motrici è stato necessario effettuare due batterie di qualificazione. Nella prima batteria Davide Negri ha ragione senza forzare di Augustino Pettenuzzo ed Enrico Tortone, poi la costante Mara Capella, mentre Gabriele Scursatone saluta la compagnia già al secondo giro. Nella seconda Marco Noris ha ragione di Luca Oldini e Lorenzo Saracco. In finale

Marco Noris s’invola partendo dalla Pole position lasciando a lottare per la seconda piazza Pettenuzzo che deve difendersi dagli assalti di uno scatenato Saracco che parte dal fondo schieramento e recupera immediatamente posizioni, e di Davide Negri che dopo una partenza difficile risale fino alla seconda piazza. Mentre il29enne di Lecco allunga, Negri tiene a bada Pettenuzzo e Saracco fino al quarto giro quando, al tornante Fenestrelle, la sua Subaru si spegne per un attimo facendolo precipitare al quarto posto. Sono ancora due giri di attacchi e staccate mozzafiato, ma le posizioni non cambiano con Noris che vince davanti a Pettenuzzo, quindi Saracco che brucia in volata Davide Negri. Seguono Luca Oldini ed Enrico Tortone, con la Mitsubishi tutta innevata.

Nella gara riservata alle Due Ruote Motrici ennesima cavalcata solitaria di Claudio Gilardi, con Brunello che si prende la rivincita su Caresio, quindi Burchiellaro e Costa, mentre Macchitella, Ravinale e Pulvirenti non riewscono a schierarsi al via.

La città – Pragelato (TO), località dell’Alta Val Chisone a 1518 metri di altezza, ha dimostrato di saper accogliere adeguatamente il pubblico e gli spettatori in occasione delle Olimpiadi 2006 (qui si svolsero le gare di fondo e di salto dal trampolino) offrendo un’ottima disponibilità alberghiera, veloci collegamenti con Torino e le autostrade, risultando facilmente raggiungibile dai concorrenti provenienti da tutta Italia.

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