Questa settimana Axiver e Automotornews.it hanno incontrato ed intervistato per voi il pilota ligure di enduro Maurizio Gerini.

In Enduro / Motorally

Ciao a tutti! Sono Maurizio Gerini, sono nato ad Imperia il 31 gennaio 1985

1. Ciao Maurizio, anzi Gerry come ti chiamato tutti. Cominciamo con gli inizi, quando hai intrapreso la tua carriera da motociclista?

“A 18 anni comincio a correre – nel 2003 – nell’enduro. Avevo un’Honda che stava in piedi per miracolo, e correvo nell’Under;  poi con una Ktm ho iniziato ad avere qualche risultato. Allora per me il semplice campionato regionale equivaleva ad un mondiale. Ho vinto nel 2005 il regionale, classe ed assoluta, e ho chiuso secondo all’Italiano. Poi ho vinto l’italiano nel 2008 e anche la Sei giorni in Grecia nei club”.

2. Dove abiti?

“Abito metà a Imperia e metà ad Iseo” – ride e si spiega meglio – “Diciamo che per motivi sentimentali passo metà della mia vita ad Imperia, la mia città, mentre l’altra metà la passo a Iseo a pochi passi da Stefano Passeri che in questo momento è il mio mentore. E’ con lui che vado ad allenarmi, che mi da’ i consigli giusti, un appoggio dal lato sportivo ma non solo. Prima di tutto siamo amici e poi viene tutto il resto”.

3. Quanto è importante il luogo dove nasci per lo sport che poi decidi di fare?

“Secondo me è molto importante perchè mi capita di vedere ragazzini che fin dall’inizio quando si siedono sulla sella della moto hanno intorno persone che sanno cosa significa andare ad una gara, sanno cosa serve. Invece, purtroppo, dalle mie parti non è così, in Liguria è difficile trovare chi ti dà una mano, chi ti accompagna alle gare. Io mi sono un po’ arrangiato anche perchè i miei non avevano grandi possibilità. Vedo invece che nel bergamasco e bresciano c’è tutto, forse quello che manca – sorride – sono i ragazzi con la voglia di fare, di andare in moto, ma il resto c’è tutto”.

4. Come hai cominciato ad andare in moto?

“A me è sempre piaciuta moltissimo la moto, me la sentivo dentro, e poi dopo aver preso il motorino a 14 anni, quando ne avevo 16 o 17, ho smesso di andare a scuola e ho iniziato a lavorare. Così, in società con un mio amico, ho comprato la mia prima moto, una Honda 125 del ’91. Però ci è durata pochissimo, l’abbiamo fatta fuori in poco tempo. Da quando poi ho cominciato a lavorare in un negozio di moto, con un mio grande amico che mi ha dato anche una grossa mano, mi sono potuto comprare qualche moto più bella. Poi nel 2003 ho deciso di correre. All’inizio facevo tutto da solo: team manager, sponsor, pilota, autista però è stata un’esperienza bellissima perchè sono partito da zero, senza conoscere niente dell’ambiente. Credo che questo ti dia maggior soddisfazione il giorno in cui riesci a fare davvero qualcosa. All’inizio ho fatto tanti sacrifici, alla sera si stava in garage a sistemare la moto, ed appena c’era una mezza giornata libera si andava a girare. Piano piano ho cominciato e per fortuna è arrivato anche qualche risultato buono, così qualche squadra mi ha cercato, poi è arrivato il Team Italia…e così è partita la mia avventura”.

5. Perché l’Enduro?

“Se devo dire la verità a me all’inizio piaceva di più il motocross, anche perchè da ragazzino con il mio scooter andavo a vedere le moto da cross, l’enduro non sapevo neanche cosa fosse. E proprio in pista ho conosciuto qualcuno e mi sono avvicinato a questo mondo, tanto è vero che la mia prima moto era da cross”.

6. E sui campi da gara come ci arrivavi?

“Con la mia Ape 50 ! La prima moto l’ho dovuta comprare di nascosto e quindi i miei, soprattutto mia mamma, non sapevano nulla. Sulla strada non si poteva girare e così per arrivare ai campi di gara caricavo la moto sull’Ape, ma in realtà non ci stava e mi toccava legarla con corde e inventarmi le peggio posizioni per farla stare nel cassone. Per fortuna erano solo 10 chilometri e così attraverso strade secondarie riuscivo a raggiungere la pista. Dopo poco tempo però hanno chiuso la pista da cross e io mi sono dapprima appoggiato ai miei amici, ma quando il mio migliore amico ha smesso mi sono ritrovato da solo. Sono rimasto fermo un po’ di tempo fino a che mi sono aggregato a degli enduristi, che andavano in giro alla domenica, e ho scoperto un altro mondo. Da lì è nato tutto !”.

7. E i tuoi l’hanno scoperto?

“All’inizio con mia mamma erano litigi anche perchè sono sempre stato un po’ spericolato. Ora però hanno capito che non è solo un capriccio o un modo per fare il matto ma è proprio uno sport completo e in fondo in fondo sono anche contenti e orgogliosi dei miei risultati”.

8. Nel 2011 che farai?

“Corro con il 250 4 tempi negli Assoluti e nell’Europeo con la RS Moto di Bergamo, ed è il mio secondo anno. Mi trovo benissimo perchè con loro quando andiamo in giro, sulle gare, ci divertiamo. Simone Agazzi è il team manager perfetto, per accontentarmi fa i salti mortali ed è veramente bravissimo. Prima di tutto ci divertiamo, poi ovviamente quando inizia la fase della gara ci concentriamo e diventiamo più seri”.

9. Parliamo un po’ di Stefano Passeri e del suo lavoro con i ragazzi dell’RS Moto, te compreso.

“Nel 2009 eravamo a correre nell’Iron Team con Botturi e lui faceva quello che oggi fa Stefano Passeri per me. Io mi affido  in tutto e per tutto a quello che dice lui, è davvero difficile che io metta in dubbio qualcosa che mi dice Stefano. Mi fido al  cento per cento e sono nelle sue mani, so che quello che fa per me lo fa con il cuore.

Io faccio le cose in modo istintivo mentre la grande qualità di Stefano è di essere preciso, pulito, un po’ calcolatore ed è proprio quello che manca a me e nonostante lui sia bravissimo fa fatica a trasmettermi questa precisione: faccio molte cose per istinto. Mi faccio prendere dalle situazioni e faccio errori che riconosco solo dopo averli fatti. Anche in sella sono troppo irruente. Stefano mi dice che in moto sono come nella vita, se c’è qualcosa da fare io mi ci butto, non ci giro intorno, non sono mai cauto, vado e la faccio”.

10. Hobby?

“Bicicletta tanto, mountain bike, mi piace la natura ed andare a camminare in montagna, o a correre, ma mi alleno solo in moto, pochissima palestra, giusto a inizio stagione perchè vado con gli amici”.

Grazie infinite per la tua disponibilità Maurizio! In bocca al lupo per la stagione 2011.

Grazie a voi!

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