FIAT SALE AL 46% IN CHRYSLER, L’OPINIONE DI FABRIZIO BRUNETTI Considerazioni dell’esperto automotive di Motori.it sulla fusione italo-americana: successo di prodotto oltre che finanziario?

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FIAT SALE AL 46% IN CHRYSLER, L’OPINIONE DI FABRIZIO BRUNETTI

Considerazioni dell’esperto automotive di Motori.it sulla fusione italo-americana: successo di prodotto oltre che finanziario?

È di questi giorni l’annuncio da parte di Segio Marchionne della salita di Fiat al 46% in Chrysler: un ulteriore importante passo in avanti verso il disegno di integrazione tra i due brand che porterà, secondo l’a.d. Fiat, alla creazione di una casa automobilistica globale. Un’ operazione che dal punto di vista finanziario è di notevole successo, ma che dal punto di vista del prodotto è appena agli inizi, come spiega Fabrizio Brunetti, opinionista ed esperto automotive di Motori.it (http://www.motori.it).

Nella rubrica che cura per il portale dedicato alle quattro ruote di Gruppo HTML, Brunetti evidenzia come il 2011 sia una sorta di prova generale della presenza Fiat/Chrysler sui mercati mondiali, una presenza che verrà poi stabilizzata tra il 2012 e il 2013. Per alcuni modelli del nuovo corso italo-americano i consensi sono arrivati fin dal debutto: è il caso del marchio Jeep, che con la sua nuova gamma e il restyling di grandi classici come la Compass e la Wrangler, ha incontrato il favore di vecchi e nuovi estimatori.

Sul discorso Lancia Brunetti esprime diverse perplessità: «Mentre considero destinate al successo la nuova Ypsilon e la Thema e sono fiducioso che il Voyager presidi con efficacia il pur non brillante mercato dei grandi monovolume, sono stato acidamente critico sulla possibilità che l’eventuale infelice Flavia/C200 potesse essere davvero prodotta». La condanna della “virtuale” Flavia lascia spazio all’auspicio di un ingresso della nuova Delta nel mercato anglosassone, una vettura che secondo Brunetti ha caratteristiche più compatibili con le esigenze dell’industria automotive americana.

Le ultime considerazioni sono per la clamorosa bocciatura da parte di Marchionne dello stile della futura Alfa Romeo Giulia: anche se non dichiarato esplicitamente, sembra che il manager italo-canadese voglia ritardarne la produzione per ridefinirne lo stile in chiave più caratterizzante, facendo così slittare di un anno il ritorno dell’Alfa in USA. «Lo stile è sempre importante e lo sarà sempre di più in chiave di differenziazione del prodotto – conclude Brunetti -; per un marchio premium sportivo e passionale come deve essere Alfa Romeo diventa fondamentale elemento di successo o insuccesso».

Di seguito il link all’articolo su Motori.it: http://www.motori.it/lopinione/8801/fiatchrysler45-subito-la-flavia-virtuale-e.html

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