Un lungometraggio sul tema della guida sicura e del bere responsabile. In alcune scene le monoposto dell’A.s.d. Living Kart Club

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Un lungometraggio sul tema della guida sicura e del bere responsabile. In alcune scene le monoposto dell’A.s.d. Living Kart Club

Vengono Superiore – Le monoposto dell’A.s.d. Living Kart Club vanno al cinema. La vettura numero 34, quella pilotata da Kevin D’Amico, infatti, è stata utilizzata per girare delle scene del lungometraggio “Asfalto Rosso” – diretto da Ettore Pasculli e prodotto da Nuovo C.I.B., il Centro Internazionale di Brera – sul tema della guida sicura e del bere responsabile.

Alcune delle riprese del film sono state fatte lo scorso 3 ottobre a Monza, durante l’ultima gara del campionato Formula 2000 Light. Le macchine da presa del regista sono state sistemate sia in pista sia ai box dell’A.s.d. Living Kart Club, in modo da non perdere nemmeno un momento della corsa. Il film, che vede tra i protagonisti Daniele Santoianni, Valentina Melis, Riccardo Tardone e Mauro Raccanello, verrà presentato giovedì sera a Milano.

LA TRAMA

La storia è quella di un errore e di un riscatto. Il protagonista, Alex, è un giovane pilota di successo, infantile e arrogante, che una sera, dopo una vittoria beve troppo e si mette alla guida con a fianco la moglie incinta. Si verifica un incidente nel quale lui perde l’uso delle gambe e la moglie il bambino che aveva in grembo. La sua vita va a pezzi: è fuori dalle gare, la moglie lo abbandona e deve risolvere problemi gravi con la giustizia. Decide di dimenticare tutto ciò che è stato, e si rifugia in un paesino di provincia dove avvia una piccola produzione di vino.

Proprio in questo lavoro legato alla concretezza della terra scopre un nuovo rapporto con il bere che è cultura e non ha nulla a che vedere con l’abuso di alcool. Il protagonista crede di poter trovare così un po’ di pace, ma le prove che deve affrontare non sono finite. Nel paesino dove si è rifugiato entra in contatto con un gruppo di adolescenti – ai quali insegna educazione fisica. Incattiviti da una realtà sociale povera di stimoli, questo gruppo di ragazzi trova nell’alcol, nel bullismo e nella guida spericolata motivo di eccitazione e di appartenenza al “gruppo”.

Decide così di fare qualcosa per questi ragazzi, spronandoli a dimostrare le loro capacità e invitandoli a gareggiare su pista, e non sulla strada. Organizza così una gara regolare, a cui partecipa lui stesso. Una gara che vince ottenendo il rispetto dei suoi studenti e ritornando alla vita.

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