E’ doppia la festa brasileira all’Italian Baja Inaspettato ma meritatissimo il trionfo assoluto di Reinaldo Varela mentre Marcos De Moraes si è imposto nella classifica T2. Primo degli italiani Lorenzo Codecà (Suzuki)

In Rally Raid

a vetta. Giù dal podio i polacchi Adam Malysz e Rafal Marton con un altro veicolo Overdrive Racing, a 8’26’’ da Varela, bravi a tener dietro il Nissan G-Force Proto degli ucraini Bogdan Novytskyi e Roman Polishchuk. Tutti stranieri gli equipaggi fino alla decima posizione, confermando la tradizione del dominio stranieri all’Italian Baja, con una sola vittoria italiana – quella di Franco Germanetti navigato da Philippe Rey nell’anno 2000 – nei vent’anni della competizione che ha fatto di Pordenone un’autentica e riconosciuta capitale mondiale del fuoristrada. Ma l’undicesimo posto assoluto, primo degli italiani, è una grande soddisfazione per il pluricampione Lorenzo Codecà affiancato da Erika Pajer, la navigatrice di Cordenons che l’ha sapientemente accompagnato sul percorso, perché gli fa iniziare nel migliore dei modi l’ennesima caccia allo scudetto. GARA AUTO. Ieri nella terza tappa Varela ha siglato subito il miglior tempo nella frazione di “Rauscedo”, portando a 38’’ il vantaggio su Holowczyc e a 3’30’’ quello su Schlesser. Poi è salito in cattedra Boris Gadasin (G-Force Proto), ormai libero da pensieri di classifica dopo i guai di venerdì e sabato, smanioso di dimostrare che avrebbe potuto vincere il suo quarto Italian Baja. Lo “zar” è risultato il più veloce nei rimanenti tre settori selettivi, con Holowcyz sempre vicino nel tentativo di rosicchiare il vantaggio di Varela: 2’’ recuperati nel secondo e terzo settore di giornata, 19’’ nel quarto e ultimo, chiudendo a soli 12’’ dal vincitore. Doppia festa brasileira perché nel T2 la vittoria è andata a Marcos De Moraes e Carlos Prates davanti ai portoghesi Romulo Branco e Joao Serodio, equipaggi di R Team Ralliart Italia (che l’anno scorso aveva portato anche Varela all’Italian Baja). Terza posizione tra i veicoli di serie per gli spagnoli Xavier Foj e Ignacio Santamaria, con il Toyota Land Cruiser che ha sperimentato la tenuta dei pneumatici Cooper su di un tracciato molto duro. GARA MOTO. “Non passa lo straniero”. Tra le due ruote si conferma la tradizione tricolore all’Italian Baja. A raccogliere il testimone di Alberto Basso (a casa influenzato) è stato il giovane avianese Alessandro Ruoso in sella a una Yamaha 450 targata Offroadmotors Fox Shox Team, che si è preso l’immensa soddisfazione di battere nientemeno che “sua maestà” Stephane Peterhansel su Yamaha Motor France, l’imperatore globale del fuoristrada. Ma come ha dichiarato nel post gara Alex Zanotti “gli specialisti di casa hanno un enorme vantaggio nel conoscere tutte le insidie del tracciato. Non è un problema di guadi, ma di sassi, di buche, di trabocchetti sul percorso. Oggi io sono andato decisamente meglio di ieri e se mi fossi allenato qui sarebbe stato diverso. Comunque non mi lamento”. Peterhansel in mattinata ha pareggiato il tempo di Ruoso sulla prima di Rauscedo A, poi è passato in testa di 3’’ dopo Rauscedo B causa inconveniente del giovane rivale. Immediata la risposta di Ruoso nella ripetizione dei settori tornando in testa e marcando il primato con i graffi conclusivi. Terzo posto per Alessandro Botturi (altra Yamaha 450) al termine di un duello serrato con Alex Zanotti (Tm). Nell’europeo Uem netta affermazione del polacco Lukasz Laskawiec davanti a Simone Toro (entrambi su quad Yamaha). Italiano Fmi firmato Vanni Cominotto (Beta 450), unica moto davanti a un poker di quad.

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