L’asso del Qatar su Toyota Hilux Gazoo Racing ha firmato ieri il miglior tempo su entrambi i settori “Pasch”, ma il collegio dei commissari sportivi ha sanzionato un errore di navigazione e Al Rajhi è passato al comando per 22’’3
Oggi il granfi finale su “Dignano” e un duello tiratissimo fino all’ultimo metro
Pordenone, 8 luglio 2023_ Il titolo era già pronto: ”Un solo uomo al comando, il suo nome è Nasser Al Attiyah”. Perché fa piacere parafrasare l’epica del giro d’Italia per il campionissimo Fausto Coppi a beneficio dell’asso del Qatar, che ieri ha messo in mostra sui greti di Meduna,
Cosa e Tagliamento, il suo repertorio di classe e piedone staccando due tempi super (1:33’51’’4 e 1:28’49’’9) con il solo rivale Yazeed Al Rajhi in grado di rimanere sulle tracce, tenendosi a 16’’1 nel primo giro su “Pasch” (131 km), ma cedendo 1’25’’ sul secondo, per chiudere la tappa a 1’37’’7 nel totale. Solo che nel secondo assalto in cui è andato decisamente più forte, Al Attiyah ha saltato una nota del percorso, troppo veloce per correggere la traiettoria, e l’errore ha comportato una penalità di 2’ assegnata dal collegio dei commissari sportivi.
Così il primato conquistato sul campo è diventato un secondo posto a 22’’3 dal rivale saudita, il quale però oggi dovrà dare il meglio di sé sull’ultimo e decisivo settore di “Dignano” per resistere al ritorno indiavolato del cecchino di Doha.
In ogni caso le due Toyota Hilux Overdrive (quella di Al Attiyah è curata da Gazoo Racing) hanno mostrato un ritmo insostenibile per il resto della truppa, con la prima delle Mini Cooper Work Plus, quella del portoghese Joao Ferreira capace di un blitz nel prologo, terza a 5’21’’7, poi a 3’43’’2, per chiudere le fatiche di giornata a 7’22’’3 dall’inaspettato leader, davanti all’altra Hilux del giovane argentino Juan Cruz Yacopini, quarta a 10’31’’5, e alla Mini di Krzyszrof Holowczyc, staccata di 11’22’’3.
Il driver polacco, primo al via ieri mattina dopo la cerimonia di scelta dei numeri di venerdì sera, si è ritrovato inseguito dai “pacman” del medio oriente e nel finale di settore ha patito un problema al cambio sequenziale, costretto a fermarsi per cercare un reset.
Oltre 8’ persi senza perdere la calma. All’assistenza i meccanici hanno fatto il miracolo di montare un cambio nuovo e nel passaggio successivo è stato dimezzato il divario.
Dietro al portacolori X-raid un formidabile Amerigo Ventura su Quaddy Yamaha, a 17’34’’6 dalla vetta, però sesto assoluto, primo provvisorio del T4 iridato e con un vantaggio colossale sui colleghi del tricolore SSV dove è uscito di scena Federico Buttò con il Can-Am Maverick, rimasto su tre ruote dopo un ribaltamento sul primo “Pasch” e successiva toccata ad un albero.
Percorso durissimo al solito, che non guarda in faccia a nessuno. Venerdì il ko praticamente immediato del leader cross country bajas, Manuele Mengozzi, finito “fuoristrada” con il Toyota Hilux Overdrive per un eccesso d’irruenza senza aver potuto effettuare lo shakedown.
Ieri i guai al motore del Suzuki New Grand Vitara di Alfio Bordonaro, in predicato di un sorpasso nella classifica nazionale, reso comunque possibile dal coefficiente 4 dell’Italian Baja nonostante il terzo posto finale alle spalle dell’ex pluricampione Lorenzo Codecà con il Gran Vitara 5 porte e di Alberto Spinetti, secondo e primo del T2 nazionale davanti a Samuele Lelli (entrambi su Vitara).
Tornando agli SSV, successo roboante di Ventura con margine profondo sul Can-Am di Andrea Castagnera e sull’omologo Yamaha di Andrea Tomasini, che da ieri sera è in testa all’Italiano dei tubolari leggeri e può sognare lo scudetto perlomeno fino alla prossima sfida, Baja Vermentino – Terre di Gallura, in calendario a metà settembre.
Foto e testo a cura dell’ Ufficio stampa Italian Baja Carlo Ragogna